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31/01/2025 18:33
Il centrosinistra è pronto a mobilitarsi e a scendere in piazza per mettere i bastoni tra le ruote del Remigration Summit, il raduno dell’estrema destra europea che gli organizzatori intendono portare a Milano il prossimo 17 maggio.
Davanti alle richieste di rimpatri e deportazioni, anche per persone che sono regolarmente su suolo europeo, i partiti, le associazioni e i sindacati hanno infatti annunciato una piazza alternativa a quella securitaria della destra raccontata dal trentaseienne austriaco Martin Sellner.
Dall’altra parte, invece, c’è chi ha deciso di cavalcare le sue parole. È il caso di Alessandro Corbetta, capogruppo della Lega in Consiglio Regionale, che ha più volte rilanciato negli scorsi giorni il termine remigrazione, legandolo soprattutto ai fatti di Capodanno a Milano.
“C'è troppa gente a cui abbiamo aperto le porte del nostro Paese” scriveva sui social solo pochi giorni fa, dicendosi convinto che “sia necessario trovare la modalità di revocare la cittadinanza e di rimpatriare queste persone”, accennando quindi a “un piano strutturato per riportare a casa propria chi ha dimostrato di essere incompatibile con la nostra società e di non volerne farne parte”. Salvo aggiungere che non si tratterebbe di “deportazione di massa o di nostalgia del passato”.
E ancora, dalle pagine del Corriere della Sera, Corbetta dà quantomeno il beneficio del dubbio sull’evento, parlando di “un’iniziativa ancora indefinita”.
E se questa è la posizione del capogruppo della Lega in Regione, il governatore Attilio Fontana – anche lui del Carroccio – aggira la domanda così, nonostante la notizia sia rimbalzata su ogni testata o sito.