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08/10/2025 13:40
L’occupazione alla facoltà di Scienze Politiche della Statale di Milano continua. Da lunedì 6 ottobre, gli studenti del collettivo Rebelot presidiano la sede di via Passione, dopo aver bloccato i principali ingressi e trasformato gli spazi in un luogo di dibattiti e assemblee sulla guerra a Gaza.
Le lezioni restano sospese in presenza — l’ateneo ha scelto di spostarle online — ma la protesta non accenna a fermarsi. “Blocchiamo tutto in solidarietà con la resistenza palestinese”, si legge nei volantini appesi sulle vetrate.
Ma a far discutere, nelle ultime ore, è il volantino comparso in un’aula-bar improvvisata, con un “menu” satirico dai toni pesanti. Tra le voci, una scritta ha scatenato la bufera: “Sbirri morti — 3 euro”.
Una provocazione che ha acceso la reazione politica. L’europarlamentare e consigliera comunale della Lega Silvia Sardone ha denunciato pubblicamente l’episodio sui social, definendolo “una vergogna inaccettabile in un’università pubblica”. “Alla Statale di Milano – ha scritto – si servono frasi d’odio in un bar abusivo, tra volantini pro Palestina e slogan contro le forze dell’ordine. Tutto questo accade sotto gli occhi delle istituzioni, in un ateneo dove dovrebbe insegnarsi il rispetto”. Il post ha raccolto centinaia di commenti e condivisioni. Da parte del collettivo, però, nessuna replica diretta: gli attivisti continuano con le loro attività, illustrate nei minimi dettagli attraverso i loro canali Instagram.
Per ora la facoltà non ha rilasciato dichiarazioni ufficiali, anche se la tensione resta alta — dentro e fuori le aule — mentre l’occupazione proseguirà anche questa notte.