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03/04/2025 17:32
A quasi quattro mesi dalla morte di Ramy Elgaml, 19 anni, durante un inseguimento con i carabinieri, una nuova perizia sembra sconfessare la ricostruzione fornita dal consulente della Procura. L'ingegnere Matteo Villaraggia, incaricato dalla difesa della famiglia di Ramy, ha concluso che l'urto tra l'auto dei carabinieri e lo scooter non è avvenuto vicino al palo semaforico, ma in via Ripamonti, poco prima dell'intersezione. Secondo l’ingegnere, si è trattato di un "urto tangenziale" tra i veicoli, che ha causato una variazione di traiettoria dello scooter e una successiva perdita di controllo da parte del motociclista, che ha frenato sulle strisce pedonali scivolose.

La nuova perizia mette in discussione la versione del consulente della Procura, Marco Romaniello, che aveva ipotizzato un urto vicino al palo semaforico. Villaraggia sottolinea la difficoltà di una corretta ricostruzione, poiché il palo non è stato sequestrato e smaltito dall'Amsa, il che ha impedito di analizzare possibili tracce del corpo del passeggero o di verificare la dinamica dell’incidente. Secondo l’ingegnere, un’ispezione del palo avrebbe potuto fornire informazioni cruciali, come la velocità dell’auto al momento dell'urto.

L'analisi della perizia solleva nuovi dubbi sulla dinamica dell'incidente e sull'opportunità di un'ulteriore indagine approfondita per chiarire definitivamente quanto accaduto quella notte.