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29/07/2025 17:43
Potrebbe essere questione di giorni, forse ore, per la nomina del commissario della cantina sociale Terre d’Oltrepò. A maggior ragione perché agli uffici entro le 12 di martedì non è arrivata nessuna candidatura in vista dell’assemblea fissata per l’8 e 9 agosto. A chiede con urgenza il commissariamento è stato anche il senatore pavese Gianmarco Centinaio all’indomani della lettera con cui il collegio sindacale della cantina ha messo nero su bianco la crisi ormai irreversibile in cui versa la cooperativa, sommersa dai debiti e con i conti bloccati.
L’ex ministro dell’Agricoltura ha poi proseguito: “Salviamo il salvabile per questa stagione, poi arriverà il momento di valutare errori dei dirigenti”, aprendo quindi di fatto alla possibilità di una azione di responsabilità degli agricoltori soci verso il gruppo dimissionario.
Poi, su Facebook, nelle scorse ore ha rincarato la dose, parlando di un crack annunciato, di associazioni di categoria che “voltavano la faccia dall’altra parte”, di “certa politica collusa”, dell’allarme quantomeno intempestivo lanciato dal collegio sindacale: “E dove stavano prima? - si chiede - Su Marte? Prima andava tutto bene? Benvenuti sulla terra!”. Terre - conclude - “è la punta di un iceberg di incapacità, superficialità, malagestione e incompetenza”.
Parole durissime, insomma, come del resto è la situazione che, a poche settimane dalla vendemmia, vede la più grande cooperativa vitivinicola della Lombardia in grave difficoltà.