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31/07/2025 18:18
La svolta sul caso dell’urbanistica milanese è arrivata. La Procura di Milano ha infatti chiesto gli arresti domiciliari per l’ex assessore comunale alla Rigenerazione Urbana, Giancarlo Tancredi, e per il noto imprenditore immobiliare Manfredi Catella, fondatore del gruppo Coima, chiamato il “re del mattone” per il ruolo nei grandi progetti cittadini come Porta Nuova e il Pirellino.
Le accuse principali sono corruzione per atti contrari ai doveri d’ufficio e, per alcuni, false dichiarazioni sulle qualità personali. Il gip ha riconosciuto i gravi indizi di colpevolezza, ma ha escluso il rischio di fuga o inquinamento probatorio, accogliendo solo in parte le richieste dei pm. Ha però valutato concreto il rischio di reiterazione dei reati.
Decade, invece, uno dei capi d’accusa più pesanti: l’induzione indebita, che era stata contestata anche al sindaco Giuseppe Sala e all’architetto Stefano Boeri, in relazione al progetto di riqualificazione del Pirellino. Il giudice ha stabilito che, pur in presenza di pressioni, non sono emerse utilità promesse o ricevute, motivo per cui il reato è stato ritenuto insussistente per tutti, inclusi Tancredi, Catella e Marinoni.
Nell’ordinanza si parla di un “consolidato sistema di corruzione e commistione tra interessi pubblici e privati”, che avrebbe favorito importanti costruttori attraverso pressioni su funzionari e componenti della Commissione Paesaggio, per ottenere pareri favorevoli o anticipazioni su progetti urbanistici.
Questa inchiesta – che coinvolge oltre 70 indagati – sta bloccando centinaia di pratiche urbanistiche, paralizzando decine di cantieri, come sottolinea l’opposizione in Comune.