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04/02/2025 17:17
L’architetto Stefano Boeri è stato ascoltato nelle stanze di Palazzo di Giustizia a Milano per la vicenda relativa al concorso della Beic, la Biblioteca di Informazione Cultura che sorgerà nel quartiere di Porta Vittoria. Per lui, come anche per altre persone, tra cui spicca il nome del collega architetto Cino Zucchi, la procura aveva chiesto negli scorsi giorni gli arresti domiciliari con l'accusa di turbativa d'asta.
L’interrogatorio preventivo di martedì mattina serviva proprio a stabilire se la richiesta di misura cautelare della procura e per valutare l'eventuale pericolo di reiterazione del reato. Dopo circa un’ora e mezza di colloquio, è però stato stabilito che la decisione del gip Luigi Iannelli arriverà solo nei prossimi giorni.
Uscendo dall’interrogatorio, Boeri ha spiegato di aver esposto nel dettaglio le sue considerazioni circa i fatti che gli vengono contestati, rispondendo alle domande del gip. “Attendo con fiducia le sue valutazioni" ha quindi aggiunto prima di lasciare il Palazzo di Giustizia. Dopo Boeri, anche Cino Zucchi e gli architetti vincitori del bando Beic, Pier Paolo Tamburelli, Angelo Lunati e Giancarlo Floridi.
Secondo le indagini Boeri e Zucchi non avrebbero dichiarato i conflitti di interesse, anche accademici e professionali, che li legavano al team vincitore e sono anche accusati di falso. Tamburelli, invece, avrebbe avuto un ruolo centrale nel pilotare la gara.
Per i pm ci sarebbero stati degli accordi precisi - documentati da alcune chat - per aggiudicare la gara nel luglio del 2022.