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22/12/2025 18:21
Lo avevano annunciato e, dopo poco più di una decina di giorni dal sequestro, è arrivato. Il gruppo Rusconi, titolare della torre residenziale Unico-Brera, situata in via Anfiteatro 7 a Milano, ha depositato il ricorso al Tribunale del Riesame per chiedere di togliere i sigilli apposti al cantiere su disposizione del gip Mattia Fiorentini.
Come ha ricordato l’avvocato Federico Papa, legale del costruttore Carlo Rusconi, co-indagato con altre 26 persone per abuso edilizio, lottizzazione abusiva e falso, "c'è stato un pronunciamento del Consiglio di Stato nel 2022 passato in giudicato, che attesta la legittimità piena del titolo edilizio". Un punto toccato anche dal collega Michele Bencini, legale che assiste Stefano Rusconi, figlio di Carlo e anch’egli costruttore, che ha ricordato come anche il Tar nel 2021 avesse sancito la regolarità dell’intero percorso amministrativo.
Una linea difensiva anticipata già nel momento dell’apposizione dei sigilli da parte del Nucleo di polizia economico finanziaria della Guardia di Finanza, l’11 dicembre scorso.
La Procura di Milano aveva aperto questa nuova pagina dell’inchiesta sull’urbanistica perché ravvisava un'altra "speculazione edilizia", da "conseguire a tutti i costi e con ogni mezzo anche illecito" contro l'interesse pubblico, svendendo stavolta "aree ed ambiti tra i più preziosi del centro storico".
Considerando anche che, nel filone della maxi indagine con al centro le ipotesi di corruzione, la Cassazione ha bocciato l’impianto accusatorio che aveva portato a sei arresti, i due legali possono forse ben sperare.