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31/07/2025 18:11
La Procura di Milano ha definitivamente chiuso il primo filone dell’inchiesta su Equalize, l’agenzia accusata di aver violato banche dati sensibili per realizzare dossier illegali. Tra i 15 indagati figura anche Enrico Pazzali, ex presidente della Fondazione Fiera Milano e titolare dell’agenzia investigativa.
Nel provvedimento di conclusione delle indagini – un atto di oltre 200 pagine con 202 capi d’imputazione – i pm contestano a Pazzali il ruolo di vertice dell’organizzazione. Le accuse includono associazione a delinquere finalizzata ad accessi abusivi a sistemi informatici, intercettazioni illecite, corruzione e rivelazione di segreti d’ufficio.
Secondo l’accusa, Pazzali avrebbe commissionato la creazione di dossier su personalità pubbliche e manager – tra cui Letizia Moratti e Paolo Scaroni – tramite l’ex superpoliziotto Carmine Gallo e l’informatico Samuele Calamucci, con l’obiettivo di influenzare decisioni politiche o ottenere vantaggi competitivi.
Il gip Fabrizio Filice aveva ritenuto non necessaria alcuna misura cautelare nei confronti di Pazzali, ritenendolo coinvolto marginalmente e forse non pienamente consapevole delle attività illecite. Tuttavia, i pm hanno impugnato quella decisione, chiedendo dispositivi restrittivi come i domiciliari.
In una svolta decisiva, il Tribunale del Riesame di Milano, ha respinto il ricorso della Procura: Pazzali non dovrà essere sottoposto ad arresti domiciliari, confermando così il diniego del gip alla misura cautelare.
Intanto, il processo preliminare è ufficialmente avviato. Sono 15 le persone destinatarie dell’avviso di conclusione indagini, tra cui Pazzali, Calamucci, l’ex superpoliziotto Gallo (deceduto a marzo), altri collaboratori e presunti “clienti” dell’agenzia. Nei prossimi mesi il Riesame dovrà valutare eventuali altre misure cautelari, in attesa che la Procura formuli la richiesta di rinvio a giudizio.