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22/11/2025 17:06
Un fucile a canne mozze abbandonato sull’asfalto, la matricola limata via, le munizioni sparse accanto alle lamiere. È questo lo scenario che ha acceso i fari dei Carabinieri sulla notte del 13 settembre a Trezzano sul Naviglio. Uno schianto violentissimo sulla statale 494, una ragazza di 23 anni in codice rosso… e due uomini in fuga.
Da quell’arma clandestina comincia l’operazione “Berbero”, che sabato 22 novembre ha portato all’arresto di due marocchini di 26 e 34 anni tra Milano e Somma Lombardo. Per loro l’accusa è doppia: omissione di soccorso e porto abusivo di arma clandestina. Secondo le indagini, erano a bordo di una Volkswagen Touareg lanciata ad alta velocità quando hanno travolto la Peugeot della giovane, poi ricoverata al San Carlo in pericolo di vita.
Nessun soccorso: solo la fuga e quell’arsenale lasciato per strada. Da lì un lavoro serrato della Compagnia di Corsico, con cinofili ed elicottero del Nucleo Aereo a supporto. Il cerchio si è stretto poco alla volta: il 26enne era già stato arrestato l’11 ottobre a Lissone con una pistola clandestina addosso, da lì i Carabinieri sono riusciti a collegarlo all’incidente come il conducente della Touareg fuggito dopo l’impatto
In mattinata il gip di Milano ha così firmatole custodie cautelari, segnando l’esito di un’indagine che ha definito ruoli e responsabilità di quella notte sulla statale 494, che è andata ben oltre il semplice incidente stradale