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04/02/2025 13:26
Milano, la capitale della moda italiana, lancia una nuova iniziativa per ridurre l’impatto ambientale dei rifiuti tessili. La città avvia in via sperimentale un servizio di raccolta di abiti e tessuti usati in vari negozi, senza l’obbligo di acquistare nuovi prodotti. Un’iniziativa pensata per promuovere il riutilizzo, l’economia circolare e la gestione sostenibile dei rifiuti tessili.

I rifiuti tessili rappresentano una delle voci più impattanti nella raccolta dei rifiuti urbani a Milano. Secondo i dati più recenti dell’ISPRA, nel 2023, la raccolta differenziata del tessile rappresenta solo lo 0,63% della raccolta totale, circa 3 kg per abitante all’anno. Un dato che la città vuole migliorare, avviando un sistema di raccolta accessibile a tutti direttamente nei negozi.

Il Consorzio Retex.Green, creato da Confindustria Moda e dalla Fondazione del Tessile Italiano, coinvolge numerose imprese del settore tessile. Questo network di aziende è impegnato nell’innovazione e nella riduzione dell’impatto ambientale legato alla produzione e al consumo di abbigliamento.

“Eliminare l’impatto ambientale dei tessuti è una sfida fondamentale, e la collaborazione tra pubblico e privato è essenziale per il successo di questa transizione ecologica. Con l’accordo sperimentale, vogliamo dare un contributo concreto alla gestione sostenibile dei tessili e sensibilizzare i cittadini e le cittadine sul valore del riutilizzo”, ha dichiarato l’assessora all’Ambiente e Verde, Elena Grandi.

La novità riguarda la possibilità per i cittadini di portare i propri abiti usati nei punti di raccolta senza alcun obbligo di acquisto. Una scelta che intende semplificare il processo di smaltimento, offrendo alle persone un’alternativa pratica e responsabile per contribuire alla riduzione dei rifiuti tessili, con l'auspicio che questa iniziativa possa estendersi anche in altre zone della città, nel rispetto dei principi dell'economia circolare.

Questa azione rappresenta non solo un passo importante verso una Milano più sostenibile, ma anche un esempio concreto di come il settore moda possa collaborare con le istituzioni per ridurre il proprio impatto sull’ambiente, mettendo in pratica buone pratiche di gestione e riciclo dei tessili.