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31/07/2025 12:54
Respinto perché l’impugnazione era infondata e le motivazioni presentate erano troppo generiche. Così il Tar del Piemonte ha rigettato il ricorso sul commissariamento del consorzio irriguo Est Sesia, presentato da 49 persone, tra cui l’ex presidente Camillo Colli, insieme ad altri delegati e membri del Cda.
Il consiglio di amministrazione, appena nominato e decaduto dopo poche settimane, aveva deciso di ricorrere contro la decisione delle Regioni Piemonte e Lombardia di commissariare l’ente, affidato nel dicembre di un anno fa all’ingegnere Ettore Fanfani. Nel mirino le perdite accumulate dal consorzio.
I ricorrenti sostenevano che, sul commissariamento, le Regioni non avessero agito di comune accordo. Il Piemonte si sarebbe adeguato alla delibera della Lombardia, con cui era stato deciso autonomamente il commissariamento. Tuttavia, secondo il giudice amministrativo, Regione Piemonte aveva già sollevato in precedenza contestazioni sull’operato di Est Sesia, aprendo un’istruttoria e invitando il consorzio a presentare controdeduzioni. Se l’ente non si fosse adeguato, si sarebbe aperta la procedura di commissariamento. Una posizione che, per il Tar, può quindi essere definita di controllo, in concerto con Regione Lombardia.
Contestata poi la mancanza di presupposti sostanziali per disporre il commissariamento di Est Sesia. Gli ex consiglieri sottolineavano come le perdite risalivano alla gestione precedente, una situazione che aveva obbligato quella attuale a ripianare i conti. Est Sesia nel giugno di un anno fa non aveva approvato il bilancio del 2023, a seguito delle dimissioni improvvise del collegio dei revisori.
I ricorrenti sottolineavano un rapporto non più collaborativo con i revisori. Una motivazione non accolta dal giudice, secondo cui già nel gennaio di un anno fa i revisori avevano contestato le irregolarità amministrative, invitando il presidente Colli a convocare subito il consiglio di amministrazione.
Non ci sono dunque contestazioni nel merito ai fatti che hanno compromesso le normali funzioni del consorzio, che è stato poi commissariato. Il tribunale ha condannato i ricorrenti al pagamento delle spese processuali.