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20/05/2025 18:45
Prenderanno il via il prossimo 5 giugno gli accertamenti psichiatrici su Liliana Barone, la donna accusata dell’omicidio dell’anziano zio Carlo Gatti, trovato morto nella frazione Canavera di Colli Verdi nel febbraio 2024 e tuttora in carcere a Vigevano. Lo ha stabilito il giudice Luigi Riganti al termine dell’udienza di martedì mattina. La perizia, affidata al dottor Alberto Caputo, dovrà essere depositata entro il 30 giugno. La difesa della donna ha invece nominato consulente di parte il dottor Massimo Blanco.
ùGli accertamenti psichiatrici sono stati chiesti dall’avvocato difensore di Barone, Laura Sforzini, assieme alla richiesta di rito abbreviato condizionato all’ascolto, da parte del tribunale, del consulente di parte Dario Redaelli, il tecnico della scientifica milanese nominato dai legali della famiglia di Chiara Poggi nell’ambito delle nuove indagini sul delitto di Garlasco.
Redaelli, che ha già depositato una ricostruzione dei fatti divergente rispetto a quella della Procura, sarà sentito il prossimo 25 giugno assieme ai carabinieri del nucleo investigativo di Pavia e dei Ris di Parma che hanno svolto diversi sopralluoghi nella casa di Colli Verdi dove vivevano la vittima e la presunta assassina. Le ricostruzioni degli esperti portano infatti a conclusioni opposte. Secondo l’accusa la donna avrebbe colpito l’89enne con alla nuca, per poi lasciarlo morire sul pavimento della camera da letto. Secondo la difesa si è trattato solo di un tragico malinteso: lo stato di confusione mentale derivante dallo shock unito all’assunzione di alcool avrebbero contribuito a far aumentare i sospetti su di lei, con ricostruzioni dei fatti incongruenti e ammissioni di colpe che, in realtà, non ci sarebbero state.