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04/02/2025 19:19
Il rapporto Mal’Aria 2025 mette in evidenza una situazione critica: la Lombardia è ancora lontana dagli obiettivi europei sulla qualità dell’aria fissati per il 2030. Secondo i dati ARPA 2024, ben nove capoluoghi superano i nuovi limiti di inquinamento. Sei città, tra cui Milano, Cremona, Brescia, Monza, Lodi e Pavia, hanno già oltrepassato i 35 giorni consentiti di superamento delle soglie di polveri sottili, un valore destinato a scendere a 18 nei prossimi anni. Il capoluogo lombardo è secondo in Italia per numero di sforamenti, mentre Cremona si colloca tra le città più colpite dalla presenza di PM10.

Le cause di questa emergenza sono molteplici, ma il traffico resta una delle principali. La realtà meneghina vanta una delle reti di trasporto pubblico più sviluppate d’Europa, con metropolitane, tram, autobus e un’ampia offerta di sharing mobility. Eppure, il numero di veicoli privati continua a crescere: oggi si contano 520 auto ogni 1000 abitanti, con conseguenze pesanti su smog e congestione stradale. La sfida è chiara: servono interventi concreti per ridurre le emissioni e rendere il trasporto pubblico un’alternativa davvero efficace. Anche la rete ferroviaria regionale deve migliorare, perché ritardi e inefficienze scoraggiano chi vorrebbe lasciare l’auto a casa. Senza un cambio di rotta, la qualità dell’aria resterà una delle principali emergenze della Lombardia.