Cassolnovo: nella chiesa di San Giorgio la sacra rappresentazione del Monte Calvario

  • Categoria: Territorio
  • Pubblicato: Martedì, 11 Aprile 2017 07:49
  • 11 Apr

Da martedì 11 aprile a venerdì 14 aprile

Monte Calvario 2017

Martedì 11 aprile, mercoledì 12 aprile apertura ore 9-19

Giovedì Santo 13 aprile: La chiesa resterà aperta tutta la notte per la veglia getsemanica

Venerdì Santo 14 aprile, ore 21: Processione per le via del paese

Anche quest'anno i tecnici dell'associazione Callerio di Cassolnovo offrono ai Cassolesi e a tutti coloro che vorranno visitarlo un nuovo allestimento del Monte Calvario presso la Chiesa di San Giorgio.
Una scenografia paraliturgica costata quaranta giorni di lavoro costellati di problematiche strutturali e di invenzioni sceniche non sempre facili da rendere avendo a disposizione poche risorse economiche, compensate da fantasia vulcanica e manualità risolutiva.
Tema di quest'anno: la Gerusalemme celeste, la Civitas Dei...una particella di Dio incastonata come un diamante nell'anello ciclico dei giorni, dei mesi , degli anni...della vita di ciascuno di noi alla ricerca di quel mondo perduto, mai dimenticato, di quel mondo sedimentato nel cuore di ciascuno che chiamiamo desiderio, desiderio di bellezza, di purezza, di semplicità, in una parola desiderio di Dio.
La navata della chiesa è trasformata in un percorso sacro, dove i fondali densi di architetture rinascimentale conducono ad una sorta di città ideale dove la simmetria e la geometrica conduzione degli spazi ci conduce per mano attraverso un onirico viaggio all'interno della coscienza.
L'acqua, altro elemento visibile e audibile...l'acqua sgorga da una sorgente posta all'imbocco d'un ipotetico percorso di purificazione rappresentato dalla roccia, da sempre "mater matuta" origine della vita e della forza della natura, digradando verso un crinale dolce che conduce alla croce di Cristo, posta all'interno d'un imponente ciborio ottagonale, otto colonne simbolo della Magna Carta del cristiano, le Beatitudini, sormontate da un tamburo architettonico a guisa di corona illuminata da fiammelle e sigillata da otto apicali....un tabernacolo dove la carne di Cristo, crocifisso, custodito dalla presenza della Madre Maria trafitta dai suoi dolori e da Giovanni, testimone attonito,  vuole farsi Chiesa, la Chiesa che Gesù' dal suo patibolo ha voluto, con quel gesto d'amore culminato nell'affidamento della Madre al figlio e del figlio alla Madre....un altare sacrificale ridondante di fiori...un giardino fatto di semi, i cassolesi morti lungo i secoli, che caduti in terra, disfacendosi, hanno prodotto molto frutto...il nostro vivere condito di contraddizioni, di doppie personalità, di cose non dette, di gesti incompleti, di abbracci retratti...con la certezza, però, di non aver fatto nulla invano.
Anche se moriamo, vivremo.
Il seme caduto in terra genera vita. Gesù ci insegna il significato profondo della carità e del servizio ai fratelli.
Quante persone continuano a chinarsi sui piedi di donne e uomini del nostro tempo, stanchi, disorientati,oppressi per versare l'acqua della Misericordia di Dio che ci purifica e ci rianima sul cammino della vita.
Forti del Suo amore, alcuni sono giunti fino al punto di dare tutto se stessi sull'esempio di Gesù.
Rischiamo di non spendere i nostri talenti se non li offriamo, se non li mettiamo in gioco.
Ecco la Gerusalemme celeste, nella contemporaneità è questo: mettere la nostra vita al servizio, pura oblazione.
Quanti crocifissi, quanti uomini vengono inchiodati tutti i giorni, ad una vita fatta di nulla, di miseria morale, soggiogati da un mondo effimero e vuoto, disumano, cannibalico,, onnivoro...persone senza alcuna rilevanza, numeri, trattati come cose...derisione, schiavitù, umiliazione...poi la morte.
È questo il trionfo di Dio? Dov'è Dio? Dov'è la salvezza promessa?
Eppure la croce è il momento più alto in cui ci tocca con la sua misericordia, in cui si è curvato fino al livello più basso della nostra umanità. Nell'apparente sconfitta si cela la vittoria della misericordia  da annunciare a tutti.
Visitare il Monte Calvario è anche questo: immergersi in una parentesi di cielo a misura di cuore...per tutti e per ciascuno... sentirsi interpellati nel profondo per vivere meglio la Pasqua del Signore, la nostra Pasqua.

Alberto Ascani

Link: www.assocallerio.it