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19/08/2025 18:44
È ancora un giallo la morte di Silvana Damato, la 69enne ex tabaccaia della Stazione Centrale trovata senza vita lo scorso 8 agosto nella vasca da bagno del suo appartamento in via Bisnati a Bruzzano, quartiere situato nella periferia nord di Milano.
Dall’autopsia non sono emerse ferite letali: sul corpo segni di tumefazioni al volto e una lesione al collo, compatibile con un’arma da taglio o un oggetto appuntito. Lacerazioni che da sole non avrebbero provocato il decesso. Gli inquirenti ipotizzano che la donna possa essere stata colpita in un’altra stanza e poi spostata in bagno. Per chiarire le cause della morte serviranno ulteriori analisi, dal luminol negli ambienti dell’abitazione all’esame dei polmoni, per capire se abbia ingerito acqua, fino agli accertamenti tossicologici.
Ciò che rende il caso ancora più enigmatico sono i particolari raccolti dagli investigatori: la porta era chiusa con più mandate ma il mazzo di chiavi non è mai stato ritrovato. L’appartamento era in ordine, con borsetta, cellulare e portafoglio al loro posto. Nessun segno di effrazione, nessun oggetto rubato. Solo il rubinetto della vasca, trovato chiuso, alimenta il sospetto che qualcuno abbia tentato di simulare un malore o cancellare le tracce.
A dare l’allarme, quel venerdì, erano stati gli amici della donna, che l’aspettavano per la consueta partita a carte al bar “Sun Strac”, davanti al Parco Nord. Non vedendola arrivare, e dopo aver provato più volte a chiamarla senza ricevere risposta, avevano contattato i soccorsi. I vigili del fuoco, entrati dall’alto, hanno aperto la porta ai carabinieri, che hanno fatto la drammatica scoperta.
Le indagini proseguono: sotto la lente della procura ci sono i tabulati telefonici, le immagini delle telecamere della zona e la cerchia di conoscenti della 69enne. L’obiettivo è ricostruire le ultime ore di vita di Silvana e capire chi avesse le chiavi di casa. Per ora resta solo un dato certo: la procura ha aperto un fascicolo per omicidio. E si continua a cercare il killer.