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25/07/2024 17:25
Tre anni per ristrutturare il Meazza e rimetterlo a disposizione dei tifosi completamente rinnovato. Nessun impegno, ma di certo una prospettiva. A metterla nero su bianco è la stessa WeBuild che poco più di un mese fa – era il 21 giugno – ha presentato al Comune e ai club il suo piano per portare San Siro al livello dei più importanti stadi internazionali.
Di quel piano non si è saputo più nulla. Né dei suoi dettagli, né delle opinioni suscitate ai vertici delle squadre. Eppure, sul suo magazine interno, il colosso delle costruzioni aggiunge un tassello del mosaico, quello delle tempistiche eventualmente necessarie a completare i lavori, che – va ricordato – dovrebbero proseguire in contemporanea con le partite di Inter e Milan.
“Secondo la proposta presentata – si legge nell’articolo - i lavori potrebbero durare tre anni, nel corso dei quali la struttura continuerebbe a funzionare”. Il principio del progetto è infatti lo stesso che ha ispirato gli interventi di riqualificazione di altri grandi stadi europei.
Tre anni. Già, ma da quando? Perché al momento è difficile, se non impensabile, pensare a un avvio dei cantieri prima del 2026, visto che il Meazza ospiterà la cerimonia di apertura dei Giochi olimpici invernali di Milano Cortina. Ma anche il 2027 ha un’agenda importante, considerando la finale di Champions League che dovrebbe ospitare in quell’anno. Il condizionale resta, perché l’ufficialità della decisione da parte della Uefa arriverà solo a settembre e sarà subordinata proprio alla comunicazione della Figc sul progetto di ristrutturazione dell’impianto.
Dunque, al più presto, il countdown dei 36 mesi potrebbe scattare solo nella seconda metà del 2027, con una riapertura completa che si prospetterebbe – forse – solo per la stagione 2030-2031.
Tanti bei discorsi su cui però pende l’incertezza delle decisioni. Perché è trascorso un mese dalla presentazione del progetto ai club e al Comune, ma ancora nessuna reazione è filtrata né da viale della Liberazione, né dal Portello. E le opzioni di Rozzano e San Donato sono ancora lì, pronte a partire in qualunque momento.