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01/07/2025 15:21
L’approvazione della terza variazione di bilancio segna un punto importante anche nel processo di recupero delle aree dismesse di Pavia. L’amministrazione comunale ha infatti anticipato la somma necessaria per effettuare il piano di caratterizzazione della Snia: un passaggio fondamentale per conoscere e fotografare i livelli di contaminazione dell’area.

Il comune mette così a disposizione 100mila euro che vanno ad aggiungersi ai 675mila garantiti invece da Regione Lombardia. Questa area dismessa, circa 100mila metri quadrati a ridosso di viale Montegrappa, è una delle più complicate e controverse, a livello gestionale, di tutta la città.

Lo scorso mese di maggio è andata deserta la nona asta per la sua vendita. Il punto cruciale è proprio quello relativo alla bonifica: senza una radiografia dettagliata sulla presenza degli inquinanti nessun privato sembra intenzionato a lanciarsi in un’ impresa che rischia di avere costi enormi.

L’avvio del piano di caratterizzazione segna quindi un punto cruciale nel tentativo di recupero di questo grande buco nero. Non a caso il prezzo di vendita è letteralmente crollato nel corso del tempo. Soltanto tre anni fa si partiva da una base di 6,5 milioni di euro mentre a metà maggio l’area di viale Montegrappa è andata all’asta per 650mila euro non trovando però nessun compratore interessato all’acquisto.

La Snia è ormai ferma da circa 40 anni. La produzione di filato a base di cellulosa, all’interno dei capannoni di viale Montegrappa, è terminata nel 1979 a causa della crisi economica.