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11/09/2025 15:30
E' tornato in tribunale giovedì mattina Massimo Adriatici, l'ex assessore leghista di Voghera accusato della morte di Youns El Boussettaoui, avvenuta la sera del 20 luglio 2021. Adriatici si è presentato davanti al gup, il giudice dell'udienza preliminare, che dovrà decidere se rinviarlo a giudizio per omicidio volontario. E' questa infatti la nuova accusa a suo carico, dopo che la giudice Valentina Nevoso, al termine del processo di primo grado, aveva deciso di inviare di nuovo gli atti alla Procura chiedendo di modificare il capo di imputazione, da eccesso colposo di legittima difesa - appunto - a omicidio volontario.

Nelle scorse ore gli avvocati dell'ex assessore hanno depositato nuovi documenti riguardanti l'aspetto psicologico dell'imputato, l'arma dalla quale è partito il colpo che ha ucciso Youns e i proiettili. El Boussettaoui, un 39enne marocchino che soffriva di problemi psichici, era stato ferito a morte al termine di una colluttazione con Adriatici avvenuta in piazza Meardi, dopo che l'ex assessore lo aveva seguito per strada per diversi minuti. Nell'udienza di giovedì, si sono costituiti parte civile i familiari di Youns. La sorella Bahija ha parlato con i giornalisti all'uscita del tribunale.

Adriatici, in aula, ha ribadito la volontà di risarcire i familiari di Youns, offrendo complessivamente 220 mila euro. La proposta non è stata però accettata dagli avvocati di parte civile. La decisione sull'eventuale rinvio a giudizio verrà presa dal giudice Luigi Riganti alla prossima udienza, in programma il 23 ottobre.