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22/05/2024 09:16
Un avviso di garanzia arrivato nel giorno dell’85esimo compleanno. Probabilmente, il modo peggiore per festeggiare un traguardo così importante. A renderlo noto è il destinatario stesso dell’atto giudiziario, il generale dei carabinieri Mario Mori, che spiega di aver ricevuto, dalla Procura di Firenze, un avviso di garanzia con invito a comparire per essere interrogato in qualità di indagato per i reati di strage, associazione mafiosa e associazione con finalità di terrorismo internazionale ed eversione dell'ordine democratico".
I fatti in questione sono quelli, tristemente noti, delle stragi di cosa nostra del 1993, le bombe che incendiarono i cieli di Firenze, Milano e Roma 31 anni fa.
Per il capoluogo lombardo, nello specifico, il riferimento è alla strage di via Palestro, in cui persero la vita i pompieri Carlo La Catena, Sergio Pasotto, Stefano Picerno, il vigile urbano Alessandro Ferrari e il cittadino marocchino Moussafir Driss, tutti spazzati via dall’esplosione dell’autobomba mafiosa che distrusse anche buona parte del Padiglione di Arte Contemporanea.
Mori era stato uno dei volti imputati per la trattativa Stato-Mafia, da cui era stato assolto in sede di Cassazione il 27 aprile del 2023.
L'interrogatorio – ha inoltre spiegato Mori - è stato fissato il prossimo 23 maggio, giorno in cui ricorre l’anniversario della strage di Capaci. Il generale ha poi reso noto che i magistrati gli contestano di non aver impedito – mediante doverose segnalazioni e denunce all'autorità giudiziaria - gli eventi stragisti di cui secondo gli inquirenti aveva avuto anticipazioni.
Dopo 22 anni di processi – da cui è stato sempre assolto – l’ex capo del ROS torna quindi a comparire in un tribunale come indagato. “Credevo di poter trascorrere in tranquillità quel poco che resta della mia vita – ha concluso Mori – ma devo constatare che certi inquirenti continuano a proporre altri teoremi”.