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19/03/2025 16:09
Dopo diversi anni, si è chiuso finalmente il contenzioso che aveva tenuto fermi i lavori per il ponte sul Ticino. La Provincia ha riconosciuto 700mila euro alla Polese, l’azienda a cui erano stati affidati i lavori, che all’inizio del 2019 erano stati abbandonati da Polese, quando restavano da completare soltanto gli ultimi 23 metri.
La ditta appaltatrice aveva chiesto più soldi alla Provincia rispetto a quanto inizialmente pattuito. In tutto cinque milioni di euro, motivati da Polese per l’aumento dei costi legati al cantiere. L’amministrazione di piazza Italia, allora guidata da Vittorio Poma, si limitò a offrire 250mila euro, una proposta però non accettata dall’azienda. Da allora ne era nato un contenzioso, portato davanti a un giudice.
Viste le inadempienze della ditta, nonostante le lettere di diffida a completare i lavori, Provincia aveva sciolto il contratto con Polese. Non essendoci altre ditte interessate a subentrare nell’appalto, era stata indetta una nuova gara per terminare il cantiere per il ponte sul Ticino a Vigevano. Pochi mesi dopo, Polese era andata in difficoltà, presentando domanda per il concordato preventivo, una procedura alle aziende in stato di insolvenza di tentare il risanamento.
Il ponte sul Ticino, a Vigevano, nel frattempo è rimasto per oltre due anni con gli ultimi 23 metri ancora da completare, per il. I lavori sul ponte sono stati completati poco più di due anni fa. Restava solamente da sanare il contenzioso con Polese. Nel consiglio provinciale di martedì sera è stato quindi votata e approvata la proposta di concordato preventivo fatta dal giudice per chiudere la vicenda.
La Provincia riconoscerà a Polese la somma di 700mila euro. Ovvero più del doppio di quanto inizialmente l’amministrazione provinciale targata Poma voleva riconoscere all’azienda. Si chiude così una tormentata storia, quella del ponte sul Ticino a Vigevano, che per anni si è trascinata a suon di carte bollate.