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07/10/2024 16:30
Un anno dal 7 ottobre, un anno dall’attacco che Hamas ha portato contro Israele provocando 1.200 vittime. Un attacco che ha scatenato la guerra che oggi incendia l’intero Medioriente e che ha il suo epicentro nella striscia di Gaza, dove la conta dei morti, in larghissima parte civili, ha superato le 35mila unità.
Nel giorno in cui si ricordano, insieme alle vittime israeliane, anche i 100 ostaggi ancora prigionieri di Hamas, Milano ha mostrato entrambi volti del conflitto. Nel chiostro centrale dell’università Statale, alcuni esponenti dei giovani Palestinesi si sono ritrovati dietro a un grande striscione e hanno marciato, bandiere in mano, all’interno dell’ateneo intonando slogan per la liberazione di Gaza e della Cisgiordania e rivendicando il 7 ottobre come giorno della resistenza palestinese.
Tra le loro richieste, quelle indirizzate alla nuova rettrice Marina Brambilla, di ritirare l’università milanese dagli accordi tenuti con alcune controparti israeliane, in particolare con l’università Reichman.
Nonostante la polizia fosse schierata all’esterno dell’ateneo con diverse camionette, il presidio e la successiva assemblea si sono svolte senza particolari problemi di ordine pubblico.
Sempre alla Statale, lunedì mattina, era comparso un murale di AlexSandro Palombo in memoria delle vittime israeliane del 7 ottobre, che ritraeva la ragazza con lo scialle rosso in fuga dalle milizie di Hamas durante l’attacco. Sono bastate poche decine di minuti perché il disegno venisse vandalizzato.
In questo clima si arriva all’altro volto della giornata, quello delle bandiere con la stella di David, che si sono riunite alle 13 in un primo momento di commemorazione in piazza San Babila. Dietro allo striscione “Liberare gli ostaggi per cessare il fuoco”, i rappresentanti dell’Associazione Milanese Pro Israele e degli Amici di Israele.