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10/09/2025 00:07
Aveva trascorso una serata tra amici: una cena, poi la discoteca e “due gin tonic”. Giusto Chiacchio, il poliziotto di 26 anni, che ha investito Matteo Barone, 25 anni, provocandone la morte in via Porpora a Milano, all’alba di sabato 6 settembre.
Davanti al gip nel carcere di Bollate, Chiacchio ha ricostruito il tragitto: senza usare telefono né navigatore, e percorrendo la strada tra i 50 e i 70 chilometri orari. Ha raccontato di aver visto il pedone entrare nel suo campo visivo sulle strisce pedonali, di aver frenato immediatamente, e di aver chiamato subito i soccorsi.

Il gip ha convalidato l’arresto per omicidio stradale, ma non ha disposto misure cautelari, sottolineando la collaborazione del poliziotto, l’assenza di precedenti e la sospensione della patente come garanzia contro eventuali reiterazioni. Le sue dichiarazioni, tuttavia, non coincidono tutte: un testimone oculare parla di una vettura a forte velocità e di un pedone sulle strisce. Gli accertamenti tecnici, compresi i rilievi sulla dinamica e la verifica dei sistemi di sicurezza della vettura, chiariranno la reale velocità e le circostanze dell’impatto.

Ai nostri microfoni, è intervenuto l’avvocato poliziotto, Giuseppe De Lalla, che ha chiarito due episodi. Il primo riguarda il 2023: Chiacchio, allora 23enne, era stato sottoposto a controlli sanitari a seguito di un malore dopo una serata fuori servizio. Gli accertamenti, che si erano protratti fino a dicembre dello stesso anno, hanno avuto esito positivo, ed è stato pienamente reintegrato nel servizio. L’avvocato ha sottolineato che si tratta di un fatto personale, già valutato dal gip, e che non costituisce precedente rilevante né prova di reiterazione di condotte analoghe.
Il secondo riguarda l’incidente: Chiacchio, portato in ospedale in codice verde per ricevere cure a torace e caviglia, non ha ricevuto una comunicazione ufficiale che lo obbligasse a sottoporsi subito all’alcoltest quindi, dopo aver usufruito dell'assistenza medica, si sarebbe allontanato in un primo momento. Si è poi presentato dopo su richiesta del personale sanitario e il test ha rilevato valori leggermente sopra il limite, 0,63 e 0,60.

Continuano le indagini, con l’autopsia sul corpo di Matteo Barone prevista per venerdì. Chiacchio e la sua famiglia, attraverso il legale, hanno espresso cordoglio per la morte del giovane. Gli accertamenti proseguono, mentre il poliziotto resta a piede libero.