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08/10/2024 12:53
Trenta multe al giorno prodotte dai T-red a Gambolò, in neanche due mesi. Sono stati svelati nel consiglio comunale di lunedì sera i dati delle multe elevate dal semaforo “rosso stop” all’incrocio di via Fiume, uno dei due principali in città. L’altro semaforo T-red in città si trova in via Lomellina, all’incrocio con via Garibaldi, la via delle scuole.
Un tema che ha fatto discutere, non fosse altro per il precedente in via Lomellina dove, dal febbraio all’agosto di un anno fa, era attivo il velox fisso che, nei sei mesi in cui è stato acceso, ha prodotto circa 34mila multe.
La consigliera di minoranza Elena Nai aveva presentato un’interpellanza per chiedere le valutazioni fatte dalla giunta sulla pericolosità dell’incrocio in via Fiume, dove la striscia d’arresto si trova molto distante dal semaforo.
Il sindaco Antonio Costantino ha spiegato come, negli ultimi tre anni, vicino all’incrocio, fino all’attivazione del T-red, si siano verificati cinque incidenti, di cui quattro con feriti e come dopo non ce siano stati più stati. Mentre, secondo i dati forniti dalla Polizia Locale di Gambolò, dal 2 settembre, giorno in cui il T-Red in via Fiume è stato acceso, sono state elevate 1.111 multe per passaggi con il semaforo rosso e 111 per aver superato la striscia d’arresto.
Tradotto, si parla di trenta multe al giorno. Tante, per non far pensare la minoranza al classico tentativo di battere cassa con le tasche dei cittadini. Tanto più, considerando anche il precedente del velox in via Lomellina.
Nel consiglio di lunedì a Gambolò si è parlato quindi anche del velox in via Lomellina. La giunta aveva deciso di impugnare fino alla Cassazione un ricorso che, inizialmente favorevole al giudice di pace, era stato ribaltato in appello dal tribunale di Pavia, con conseguente annullamento della multa e condanna al pagamento delle spese legali per il Comune.
Si trattava del primo pronunciamento in cui si metteva in dubbio la regolarità dell’apparecchio, a causa della mancata omologazione. Il sindaco Costantino, interpellato sul motivo dell’impugnazione, ha spiegato di aver dato mandato al legale di vedere se ci sono gli estremi per fare ricorso, senza però entrare nel merito. Di fatto non rispondendo all’opposizione, che lamentava come il ricorso sia stato fatto prima ancora di conoscere i motivi della sentenza.