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29/10/2025 18:36
Si è svolta come da programma mercoledì mattina l’assemblea sindacale dei dipendenti di Terre d’Oltrepò, la cantina sociale che sta attraversando una gravissima crisi: all’ordine del giorno uno dei temi che hanno fatto più discutere le maestranze (e non solo) negli ultimi mesi, ovvero la possibilità da parte della gestione commissariale di attingere al Tfr dei dipendenti per pagare i fornitori e permettere così alla cantina di sopravvivere in attesa di tempi migliori.
La proposta era emersa durante un incontro tra l’amministratore unico della Spa e i sindacati e sta ovviamente facendo molto discutere, anche alla luce delle durissime prese di posizione di alcuni di essi, come la Uil, che l’aveva bollata come “azzardata” e “priva di elementi concreti”.
Al momento i sindacati hanno deciso di non rilasciare dichiarazioni. La questione è ovviamente molto delicata ed è oggetto di doverosi approfondimenti tecnici.
Durante un recente colloquio con i sindacati, l’amministratore unico Giampaolo Cocconi (in pratica il commissario della Spa, a cui fanno riferimento i lavoratori) aveva spiegato che nonostante una vendemmia ampiamente insufficiente il prodotto si stava comunque vendendo grazie alle giacenze di magazzino, ma per garantire la continuità aziendale, sarebbe stati fondamentale pagare i fornitori. Da qui la proposta attingere temporaneamente agli accantonamenti dei Trattamenti di fine rapporto.