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27/10/2025 19:18
Sette aggressioni senza motivo, calci e pugni in piena strada. Vittime, tutte donne, scelte a caso, tra corso Buenos Aires, Porta Venezia e la Stazione Centrale.
Gli investigatori lo tenevano d’occhio da settimane. Telecamere e testimonianze lo hanno inchiodato. Un dettaglio lo tradisce: i dread con sfumature bionde. Si tratta di Aboubacar Seke, 23 anni, senegalese, con 11 alias.
Il primo episodio risale al 13 agosto: prende di mira una giovane donna in via Tadino, colpendola alle caviglie. Ricovero in ospedale, prognosi di otto giorni. Due settimane dopo, è il turno di una sessantunenne, anche lei picchiata selvaggiamente. Il giorno seguente, colpisce ancora, questa volta in piazza Camillo de Lellis: 26 giorni di prognosi per la vittima.
L’escalation continua fino al 5 ottobre. Tra le 23 e le 23:30, Seke aggredisce quattro donne in diverse vie, tra cui una trentaduenne che riporta la frattura del naso e una 41enne con distorsione al piede. Due ragazze di 15 e 24 anni riportano contusioni multiple.
Arrivato minorenne a Lampedusa nel 2017, Seke aveva ottenuto lo status di rifugiato in Italia. In precedenza era stato denunciato per percosse e minacce, ma la serie di violenze a Milano lo porta infine all’arresto. Gli agenti lo rintracciano nella zona dove colpiva abitualmente e lo portano al carcere di San Vittore. Ora deve rispondere di lesioni aggravate e continuate.