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08/05/2025 08:39
Troppi adolescenti vivono un’odissea invisibile. Non hanno spazi, non hanno voce, spesso nemmeno ascolto. Il disagio giovanile – che dopo il Covid ha assunto forme sempre più gravi – non è solo una questione educativa: è un’emergenza sociale. La solitudine, l’abbandono, la fuga nei social, la rabbia che esplode in episodi di devianza e nelle baby gang non sono altro che sintomi di un vuoto lasciato dalle istituzioni.
I ragazzi sono stati dimenticati, stretti tra un’infanzia protetta e un’età adulta già troppo esigente. Le città faticano a pensare a loro, a costruire luoghi in cui possano crescere, sbagliare, confrontarsi. Eppure è proprio qui che si gioca una parte cruciale del futuro delle nostre comunità.
Cruciale deve quindi essere il ruolo delle istituzioni: servono iniziative concrete, luoghi sicuri e spazi di aggregazione pensati per gli adolescenti, dove possano esprimersi, costruire relazioni e sentirsi parte di una comunità.
In questo filone si inserisce così l’iniziartiva di dodici comuni della Martesana, con il sostegno di Città Metropolitana, che hanno deciso di lanciare un segnale: dal 10 al 17 maggio si terrà il primo Festival dell’Adolescenza, con 70 eventi tra incontri, laboratori, sport e musica. Un’intera settimana dedicata a chi troppo spesso resta ai margini, per aiutarli a ritrovare direzioni, relazioni e – soprattutto – il diritto a esistere.