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04/12/2025 16:36
È una scena che a Milano si ripete sempre più spesso: una porta che rischia di chiudersi per sempre, una famiglia che trattiene il fiato e aspetta di sapere se potrà restare ancora un po’ nella propria casa. Al Corvetto, in via Gardone, un nuovo sfratto annuncia l’ennesimo dramma sociale. Giovedì mattina l’ufficiale giudiziario è arrivato, ha valutato la situazione… e ha rinviato tutto al 4 febbraio. Una piccola boccata d’ossigeno per una famiglia di cinque persone, con una moglie invalida al 100% e minore e un solo stipendio da 1.500 euro che non basta più a coprire l’affitto.

Siamo in un quartiere già sotto pressione, tra gentrificazione e attese legate anche alle Olimpiadi. Qui, come in molti altri angoli della città, il mercato immobiliare viaggia ormai su cifre impossibili. Eppure la famiglia avrebbe diritto a una casa popolare: domanda presentata, requisiti in regola… ma nessuna risposta dal Comune.

Il caso non è isolato. Solo nel 2024 in città sono stati eseguiti 1.597 sfratti. Nell’ultimo bando per l’assegnazione delle case popolari le domande sono state oltre 17 mila, ma negli ultimi anni appena il 3% dei richiedenti ha ottenuto un alloggio. Intanto, mentre le richieste crescono, centinaia di alloggi restano vuoti in attesa di progetti e valorizzazioni.

Una situazione che mette a nudo la realtà di una una Milano sempre più schiacciata dall’emergenza casa, che corre più veloce delle risposte, e sempre più famiglie rischiano di non riuscire a restare nella propria città.