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18/11/2025 18:31
Angelo Ciocca, Alberto Marchesi, Diasorin e Roberto Sclavi sono alcune delle parole chiave usate dalla procura di Brescia per fare ricerche nei telefoni e nei computer dell'ex pubblico ministero in forza a Pavia Pietro Paolo Mazza. Parole che, però, per il tribunale del riesame non sono pertinenti alle indagini, che vedono Mazza indagato per peculato a Brescia con l'ex procuratore di Pavia Mario Venditti. Perciò lunedì pomeriggio ha disposto il dissequestro dei telefoni e dei computer dei due. L'inchiesta bresciana prende le mosse da quella della procura di Pavia Clean 2 nella quale sono coinvolti i carabinieri Scoppetta e Pappalardo. Nomi che per i giudici del riesame, però, potevano essere cercati nei dispositivi di Mazza e Venditti, che a Brescia sono accusati di aver ricevuto indebite utilità dai fratelli D'Arena titolari di una ditta di intercettazioni, di un ristorante e di un noleggio auto. Secondo la procura di Brescia Mazza e Venditti in cambio di cene e agevolazioni nell'acquisto e nel noleggio di auto privilegiavano le società dei due fratelli come fornitori della procura. Un impianto accusatorio contestato dagli avvocati difensori di Venditti e Mazza, Domenico Aiello e Massimo Di Noia, nei ricorsi accolti dal riesame. In modo particolare l'accusa era di aver acquistato auto a prezzo agevolato dalla Cr Service. Nel caso di Mazza i giudici del riesame chiariscono come la Mercedes V sia stata acqustata dalla finanziaria della Mercedes stessa per circa 47 mila euro e poi venduta alla Cr Service dei fratelli D'Arena per 26 mila euro senza realizzare plusvalenze.