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30/06/2025 17:01
È stato depositato nella mattinata di lunedì 30 giugno al Tribunale per i minorenni di Milano un atto urgente da parte dell’avvocato Amedeo Rizza, difensore di Riccardo, il giovane oggi 18enne detenuto nel carcere minorile di Firenze. Il legale chiede che il ragazzo venga visitato quanto prima da due consulenti psichiatri e da un medico legale, alla luce del “serio rischio di gesti autolesionistici” dopo la recente condanna a vent’anni di reclusione.

Il ragazzo è stato riconosciuto colpevole della strage familiare avvenuta nella notte tra il 31 agosto e il 1° settembre 2024 a Paderno Dugnano, alle porte di Milano, dove uccise il padre, la madre e il fratello di 12 anni. A distanza di pochi giorni dalla sentenza, secondo il legale, le condizioni psicologiche del giovane si sarebbero aggravate.

Ora spetta alla giudice Paola Ghezzi, che ha emesso la sentenza, decidere sull’istanza per permettere l’accesso dei consulenti e del medico legale.

Intanto venerdì 27 giugno è arrivata la sentenza che ha condannato Riccardo a vent’anni di reclusione per l’omicidio del padre, della madre e del fratellino di 12 anni, ovvero la pena massima prevista per un imputato minorenne. La strage si era consumata nella villetta di famiglia a Paderno Dugnano, nella notte tra il 31 agosto e il 1° settembre 2024, quando Riccardo aveva 17 anni.

Il giudice non ha ritenuto sufficienti le conclusioni della perizia psichiatrica difensiva, secondo cui al momento dei fatti il ragazzo si trovava in condizioni di vizio parziale di mente. È stato invece riconosciuto pienamente capace di intendere e volere, e responsabile del triplice omicidio, compiuto – secondo la ricostruzione – con premeditazione.