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06/05/2024 14:40
Per la procura di Lodi non ci fu nessuna istigazione al suicidio. Si potrebbe chiudere con un'archiviazione il caso della morte di Giovanna Pedretti, la ristoratrice di Sant’Angelo Lodigiano che si era suicidata nelle acque del Lambro lo scorso 14 gennaio. Una vicenda nata a causa di una recensione omofoba comparsa sui social network del suo locale.

Era stata la stessa 59enne a segnalare l'episodio, rispondendo a tono alle offese omofobe, ma nel giro di pochi giorni aveva preso corpo l'ipotesi che quella recensione fosse in realtà una strategia di marketing per dare visibilità al ristorante. Dopo la pioggia di critiche la donna si era tolta la vita e la procura aveva aperto un'inchiesta per istigazione al suicidio. Nelle scorse ore, però, il procuratore capo di Lodi, Maurizio Romanelli, ha inviato al gip la richiesta di archiviazione vista la "insussistenza di fatti penalmente rilevanti".

Su uno dei due cellulari di Giovanna Pedretti era stata trovata la conferma che la recensione, in effetti, non era vera, ma realizzata con un'app per la modifica delle immagini. Per gli inquirenti, insomma, è stato solo esercitato il diritto di cronaca e critica. Spetterà ora al gip decidere se accogliere o meno la richiesta di archiviazione avanzata dalla procura.