Videonews


18/09/2025 18:20
“Un processo mediatico (con gravi ripercussioni sulla mia reputazione e su quella del territorio), basato su accuse infondate che sono state smontate una per una”. Così Andrea Giorgi, presidente della cantina Terre d’Oltrepò dal 2016 al 2021, all’indomani della sentenza del tribunale di Pavia che ha assolto lui e altre 5 persone dall’accusa di aver adulterato una partita di vino con della diglicerina, una sostanza che serve a rendere più gradevole il sapore del vino, innocua per la salute ma proibita dalla legge.
Al termine del processo Giorgi ha pubblicato sui social una foto in cui brinda assieme agli avvocati (Gabriele Roveda a Gianmarco Brenelli) e agli allora enologi della cantina Alessio Gaiaschi e Andrea Rossi, tutti assolti.
“Un bel brindisi - scrive sul suo profilo Instagram - ma resta il rammarico di soldi pubblici spesi per una inchiesta improbabile”, strumentalizzata da agricoltori soci e da una parte della politica locale.
“Non mi sono mai piegato - aggiunge - al famoso sistema Pavia”.
Parole durissime, che alludono forse anche alle inchieste odierne, che stanno portando alla luce gravi condotte da parte di membri delle forze dell’ordine e della polizia giudiziaria (tratti in arresto). Alcuni dei quali presero parte, nel 2021, anche questa indagine sulla presunta adulterazione del vino, a seguito della quale Giorgi e il suo consiglio furono costretti a dimettersi.
Dopo due gestioni la cantina è oggi commissariata e sull’orlo del fallimento.