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AMORI E PASSIONI - Attualità del melodramma

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19/08/2025 18:36
È stato convalidato l’arresto di Bryan José Vera Siguenza, il trentenne ecuadoriano accusato di aver ucciso il cognato nella notte tra sabato 16 e domenica 17 agosto a Milano. L’uomo, ancora scosso, si è avvalso della facoltà di non rispondere davanti al giudice. Il movente non è stato confermato, ma resta il peso di un delitto che ha sconvolto l’intero quartiere Corvetto.


Quella sera, in piazzale Ferrara, la festa di compleanno si trasforma in un campo di battaglia. La tensione esplode quando la vittima, Jefferson Gabriel Garcia Jimenez, insiste per trascorrere la notte con la sua ex compagna, sorella dell’aggressore, che - come lei stessa ha dichiarato nel verbale di arresto - inizialmente aveva accettato la proposta di Jimenez per poi tirarsi indietro subito dopo. Le parole si fanno urla, poi scoppia la rissa che - sempre secondo quanto sottolineato dalla ragazza nei documenti ufficiali - vede “Bryan che, senza alcun motivo, inizia a prendere a pugni il mio ex compagno”. E infine il coltello da cucina che Vera Siguenza aveva portato con sé. Quattro fendenti alla schiena chiudono la vita del trentaduenne, sotto gli occhi attoniti della figlia di otto anni.
I presenti parlano di scene di panico: bottiglie rotte, grida e disperazione. Il fuggitivo percorre poche centinaia di metri prima di essere individuato. A fornire un’indicazione decisiva sarebbe stata una bambina della famiglia, che ha segnalato la direzione in cui si era allontanato. I carabinieri lo trovano poco dopo, in via Bessarione, seduto su un pianerottolo, con i vestiti ancora intrisi di sangue. Non oppone resistenza e ammette le proprie responsabilità.