Videonews


17/11/2025 18:33
Dalle 11.30 fino a sera. Nel giorno in cui il tribunale dei riesame dissequestra telefoni e computer, l'ex carabiniere Silvio Sapone viene interrogato per otto ore filate dai pm di Brescia. L'indagine è ancora quella sulla presunta corruzione, che vede indagato l'ex procuratore di Pavia Mario Venditti. L'accusa è sempre quella di aver preso denaro dalla famiglia di Andrea Sempio, indagato per l'omicidio di Chiara Poggi, per chiedere l'archiviazione dell'indagine con lo stesso capo d’imputazione del 2017. Dopo aver trovato un bigliettino con la scritta Venditti Gip archivia per 20 e 30 euro in una perquisizione a casa Sempio a maggio sono stati disposti i sequestri di computer e cellulari di Venditti e dei carabinieri Spoto e Sapone, che indagarono sul delitto di Garlasco. Dopo un primo dissequestro i dispositivi sono stati di nuovo sequestrati a ottobre. In merito a questa indagine, finora, il solo Sapone è stato sentito dai pm, lunedì, come persona informata dei fatti. Non appena è iniziato il suo interrogatorio, però, sulle Pec degli avvocati è arrivato il dispositivo, che per la seconda volta dissequestra i cellulari dei tre. Tutto gira attorno ai metodi di ricerca. Soprattutto alle parole chiave utilizzate. Lo ricordano i giudici del riesame che fanno notare come la procura non abbia voluto indicare con che parole chiave abbiano voluto effettuare la ricerca nei dispositivi. Tra le possibili parole chiave gli stessi giudici del riesame hanno citato c’è la consulenza Linarello: secondo l’ipotesi investigativa Andrea Sempio sarebbe venuto a conoscenza di questo documento, con il quale si sostiene che il suo dna sia sulle unghie di Chiara, quando era ancora coperta da segreto. L’altro elemento che suscitato perplessità nei giudici è il fatto che i pm volessero iniziare la ricerca dell’inizio dell’indagine su Sempio, per la quale si ipotizza la corruzione. Intanto i pm di Brescia valutano un ulteriore ricorso in Cassazione.