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18/12/2025 18:32
La Corte d’Appello di Milano conferma le condanne: quattro mesi di pena per i 13 militanti di estrema destra ritenuti responsabili dei saluti romani al corteo per Sergio Ramelli. È il punto fermo messo dai giudici sul raduno del 29 aprile 2018 in via Paladini, durante la commemorazione dell’ex esponente del Fronte della Gioventù ucciso nel 1975 da alcuni esponenti di Avanguardia Operaia
Per la Corte non c’è incitamento alla discriminazione o alla violenza per motivi razziali, ma resta la condanna per manifestazione fascista. Esattamente la linea sostenuta dalla Procura generale.
Secondo i giudici, non si trattava di una semplice commemorazione. A pesare sono stati il numero dei partecipanti, le modalità e l’organizzazione dell’evento: uno schieramento definito di tipo paramilitare, con centinaia di persone, ritenuto un rischio per l’ordinamento costituzionale. La matrice fascista del gesto, il saluto romano, è stata considerata accertata.
Una lettura condivisa dalla procuratrice generale Olimpia Bossi e dalla quarta sezione penale d’Appello, presieduta da Vincenzo Tuninelli. Soddisfazione da parte dell’Anpi: l’avvocato Federico Sinicato parla di una decisione coerente con l’orientamento della Cassazione, che vieta manifestazioni inneggianti al fascismo.
Tra i condannati ci sono figurano Stefano Del Miglio, Gianluca Iannone e Duilio Canu, legati a realtà come Lealtà e Azione, CasaPound e Forza Nuova. Le difese avevano sostenuto la natura esclusivamente commemorativa del corteo, ma per i giudici quella tesi non regge.
E il capitolo Ramelli non è chiuso: resta aperto il filone sul corteo del 2019. La Procura ha impugnato 23 assoluzioni e l’udienza d’Appello è attesa nei prossimi mesi.