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08/10/2024 17:44
Per la prima volta nella sua storia Regione Lombardia ha dedicato un consiglio regionale straordinario al tema delle carceri. Un dibattito che arriva dopo mesi estremamente difficili per gli istituti penitenziari lombardi, tra rivolte, evasioni e un crescente numero di suicidi. L’iniziativa è stata fortemente voluta dalle forze di opposizione, con il consigliere Luca Paladini primo firmatario della richiesta. I numeri parlano chiaro, commenta Paladini: in Lombardia, il tasso di sovraffollamento supera il 150%, con picchi che raggiungono il 220% in istituti come San Vittore. Questa situazione non è solo un problema di numeri, ma ha gravi ripercussioni sulla qualità della vita dei detenuti e sulle condizioni di lavoro del personale.

Al termine della seduta il consiglio ha approvato un impegno a potenziare i percorsi di reinserimento sociale, anche grazie al potenziamento degli accordi per favorire l'inserimento lavorativo su tutto il territorio regionale. La mediazione su cui si è basato l'accordo con tutte le forze politiche - prosegue Paladini - ha purtroppo penalizzato le nostre proposte sulle REMS e sui percorsi di accompagnamento all'autonomia abitativa delle persone in fine pena, essenziali per deflazionare il sovraffollamento in carcere e consentire a più persone possibile di accedere alle misure alternative alla detenzione con progetti personalizzati di reinserimento sociale e lavorativo.

Dai banchi della Lega il consigliere Andrea Sala ha sottolineato la necessità di chiedere al governo la costruzione di nuovi istituti di detenzione, l’aumento delle guardie carcerarie e l’importanza di accordi internazionali con i Paesi di provenienza dei detenuti stranieri, in modo che questi scontino la pena nel loro Paese di origine.

Per la consigliera Paola Bocci del Pd la Regione deve però fare la sua parte, investendo di più per tutelare la salute dei detenuti, in particolare quella mentale. Le persone con disturbi psichiatrici e psichici sono in aumento nelle strutture penitenziarie, spiega Bocci: a questa crescita recente non corrisponde un incremento del personale sanitario nelle carceri, soprattutto con competenze psicologiche e psichiatriche, e tutto ricade sui pochi medici, infermieri, psichiatri e psicologi presenti.