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08/07/2025 16:54
Il Comune di Sannazzaro de’ Burgondi ha agito nell’interesse della collettività, prevenendo una potenziale situazione di pericolo e mettendo in sicurezza un edificio fatiscente e a rischio crollo. A dirlo è il Tar di Milano, che si è espresso nel merito sul ricorso presentato dai proprietari del palazzo di via Cavour, la via che porta al municipio e che un anno fa è stato chiusa per diversi mesi.
Lo scorso anno i privati avevano fatto ricorso al Tar contro l’ordinanza del sindaco di Sannazzaro, Roberto Zucca, che, dopo un primo crollo di una porzione del tetto, aveva disposto la chiusura di via Cavour, intimando ai proprietari la messa in sicurezza del palazzo entro cinque giorni, superati i quali il Comune si sarebbe rivalso delle spese.
I privati avevano fatto ricorso contro l’ordinanza, contestando il tempo non congruo a disposizione per provvedere ai lavori di messa in sicurezza. Nella sentenza il giudice ha spiegato come il termine indicato dei cinque giorni sarebbe servito ai proprietari per demolire le parti fatiscenti dell’edificio. Una messa in sicurezza provvisoria che poi avrebbe dovuto essere completata in un arco temporale più lungo.
I ricorrenti contestavano poi l’illegittimità dell’ordinanza sindacale, nella parte in cui si disponeva la parziale demolizione dell’edificio di via Cavour, sulla base di una relazione tecnica stilata dal Comune di Sannazzaro in un solo giorno.
Tuttavia il giudice sostiene come l’ordinanza sindacale sia stata emanata per il “grave e imminente pericolo per la sicurezza pubblica e incolumità”. Una situazione eccezionale e non smentita dai proprietari, documentata da una relazione dei vigili del fuoco e un’ordinanza della Polizia Locale di Sannazzaro. Il Tar ha quindi dato ragione al Comune, condannando i proprietari al pagamento delle spese processuali, pari a 2mila euro.