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17/11/2025 11:41
Mille morti sul lavoro dall’inizio del 2024. Tre vite spezzate ogni giorno, in silenzio, nei cantieri, nei campi, nei capannoni della logistica. È un bollettino che parla da solo. Il Governo Meloni prova a correre ai ripari con la patente a punti, l’obbligo dei badge elettronici e l’annuncio di 300 nuovi ispettori. Misure che però, secondo la Cub Milano, non bastano.
Per il sindacato si tratta di interventi che sfiorano il problema senza affrontarlo alla radice. La priorità dovrebbe essere l’introduzione del reato di omicidio sul lavoro, per trasformare quella che oggi è una statistica in un reato penale con responsabilità precise.
E poi c’è il nodo dei controlli: 300 ispettori sono una goccia nel mare di un sistema produttivo che avrebbe bisogno di migliaia di verifiche, quotidiane, capillari. Da ripensare anche la figura del Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza e dell’internazionalizzazione degli appalti
Finché queste richieste resteranno inascoltate, denunciano dalla Cub, ogni misura sarà solo un rattoppo: e la scia di morti continuerà ad allungarsi.