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08/11/2025 15:55
L’amministrazione comunale annuncia una svolta urbanistica: si va verso modifiche al Piano di Governo del Territorio (PGT), alla luce delle recenti indagini della magistratura e dei cantieri bloccati.
La vicesindaca Anna Scavuzzo parla chiaro: “Serve discontinuità e chiarezza”. Il riferimento è agli interventi edilizi in aree interne, ai cortili, alle volumetrie che hanno suscitato dubbi e indagini. Con una delibera di giunta, il Comune ha indicato i temi sui quali intende intervenire: la disciplina dei cortili, la perequazione dei diritti edificatori, la definizione delle tipologie di housing sociale, e la ridefinizione dei percorsi autorizzativi.
L’obiettivo è chiaro: entro luglio l’iter delle varianti parziali dovrebbe essere concluso e portato in Consiglio comunale. L’amministrazione afferma che si procederà con un confronto vero con cittadini, operatori del settore edile, mondo accademico, associazioni e terzo settore.
Perché tutto questo? Secondo Palazzo Marino, non si può ignorare quanto è successo: cantieri in stallo, famiglie in attesa di accedere alle case acquistate e situazioni edilizie controverse rilevate dalla Procura. Per questo si vuole dare un segnale: una volta per tutte mettere ordine nelle regole, e rendere trasparente il percorso urbanistico- edilizio.
Tra le misure che si studiano: chiarire quando serve un piano attuativo, quando un permesso convenzionato, come valorizzare gli interventi sociali di housing, e soprattutto come evitare interpretazioni ambigue delle norme. Inoltre, la nomina della nuova Commissione paesaggio – con regole più stringenti sui conflitti di interesse – è in programma a breve.
In sintesi: Milano si prepara a cambiare rotta in tema di urbanistica. Non una revisione totale del PGT nel mandato attuale, ma una serie di varianti puntuali, che avranno l’obiettivo di garantire maggiore chiarezza e trasparenza, dare risposta alla città e sbloccare i cantieri in stallo.