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07/10/2024 16:56
Una lettera aperta indirizzata al sindaco Beppe Sala. Questa la forma scelta dai medici milanesi che, tramite le parole del presidente provinciale dell’Ordine, Carlo Rossi, chiedono meno “gabelle” sul loro lavoro.
La questione ruota tutta intorno alla mobilità, strisce blu e Area C, nello specifico. In estrema sintesi, l’accusa dei camici bianchi è questa: “perché siamo costretti a pagare per svolgere un servizio pubblico”.
Per quanto riguarda i parcheggi, le strisce gialle e blu sono ormai diffuse su tutto il territorio cittadino e un medico di medicina generale o un pediatra di libera scelta, pur avendo un pass sosta per la residenza e uno per lo studio, si trovano spesso in carico pazienti sparsi in tutta la città.
È vero che un'ordinanza del 2014 consente la sosta per un'ora su strisce gialle e blu con l'esposizione del contrassegno dell'Ordine, ammette Rossi, ma “una successiva determina dirigenziale del 2019 ha stabilito l'informatizzazione di tutti i permessi di sosta con registrazione della targa a eccezione del nostro".
Non solo, perché la digitalizzazione delle multe, secondo il presidente dell’Ordine dei medici, ha portato con sé un altro problema. Le auto che espongono il contrassegno – sostiene infatti Rossi – viene spesso comunque multata. La sanzione viene quasi sempre annullata in caso di ricorso, ma – conclude la lettera – questo per il medico significa perdere tempo e denaro, costringendolo talvolta a revocare i pazienti che si trovano fuori zona e lasciandoli senza medico". Una cosa evidentemente da evitare, se si pensa alla penuria di medici in città.
Ma oltre ai parcheggi, nella lettera si parla anche di Area C, per la quale non è prevista alcuna deroga. Insomma, seocndo il presidente dell’Ordine, i medici che entrano in centro per erogare le loro prestazioni sanitarie a domicilio, sono costretti a pagare il ticket come qualsiasi altro transito.
L’invito al primo cittadino è dunque quello di “prendere in considerazione le problematiche segnalate e di trovare una soluzione opportuna al fine di evitare situazioni di difficoltà dei medici e dei suoi cittadini".