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28/10/2025 23:14
Incominceranno nel primo semestre del 2026 i lavori di bonifica all’ex Eredi Bertè di Mortara, il deposito di via Fermi andato in fumo nell’incendio del 6 settembre di otto anni fa. L’ha fatto sapere il commissario prefettizio Giorgio Franco Zanzi, dopo incontro con gli esponenti di Rifondazione comunista, che da anni sollecitano la bonifica del sito, dove è ancora presente un accumulo esponenziale di rifiuti, in attesa di essere rimossi.
Ormai più di un anno fa, Regione Lombardia ha stanziato oltre un milione e 700mila euro per il primo lotto di interventi nell’ex Eredi Bertè. Tuttavia la burocrazia e la fine della consiliatura a Mortara hanno lasciato la situazione in sospeso. Adesso, stando a quanto comunicato dal commissario Zanzi, i lavori di bonifica dovrebbero essere finalmente appaltati entro la fine dell’anno e partire nei primi sei mesi del 2026.
Tutto questo mentre c’è attesa sul fronte giudiziario per chiarire una volta per tutte le responsabilità legate all’incendio all’Eredi Bertè del 2017. Due i processi d’appello che vedranno coinvolti entro la fine dell’anno, tra gli altri, l’ex titolare Vincenzo Bertè, condannato in primo grado a quattro anni per incendio doloso. Bertè è stato ritenuto responsabile di aver appiccato volontariamente il rogo. Il prossimo 6 novembre è prevista la sentenza del tribunale di Milano.
Il 19 dicembre, sempre la Corte d’Appello si esprimerà poi sui reati fiscali legati all’incendio di otto anni fa. Bertè era stato condannato a sei anni per bancarotta fraudolenta, false fatturazioni e riciclaggio. Con lui anche il socio Carlo Andrea Biani, condannato a sette anni. Nel processo è coinvolto anche Vincenzo Ascrizzi, all’epoca consulente della Eredi Bertè, condannato a due anni per riciclaggio. Nei due procedimenti si sono costituiti parte civile il Comune di Mortara e l’associazione ambientalista “Futuro sostenibile in Lomellina”, che attendono sia fatta giustizia una volta per tutte.