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29/10/2025 10:18
Ha 76 anni, si chiama Adriana, e da oggi può dire di aver “battuto” Chiara Ferragni.
La pensionata campana che alla vigilia di Natale del 2022 aveva comprato una decina di pandori rosa per fare beneficenza — e invece si era ritrovata nel pieno del Pandoro-gate — è stata risarcita.
Un accordo economico chiude la vicenda. La signora, assistita dal suo legale Mario di Salvia, aveva chiesto i danni per la “frustrazione dell’intento solidaristico” e per la sensazione, come ha scritto nella denuncia, di essere stata “strumentalizzata a fini commerciali”. Il calcolo partiva da una differenza minima — poco più di cinque euro tra il prezzo del dolce griffato e quello normale — ma si è trasformato in una questione di principio.
Durante la prima udienza del 23 settembre, Adriana si era presentata con due associazioni di consumatori per costituirsi parte civile davanti al giudice Ilio Mannucci Pacini. Poi, la svolta: la transazione con l’imprenditrice milanese. L’importo resta riservato, ma secondo indiscrezioni potrebbe aggirarsi sui cinquecento euro. Non male, per chi quei pandori li aveva comprati a pacchi, dieci in tutto, convinta di aiutare i bambini in ospedale.
Chiara Ferragni resta invece sotto processo per truffa aggravata, insieme ai vertici Balocco, nell’inchiesta condotta dalla Procura di Milano. Secondo gli inquirenti, la campagna pubblicitaria avrebbe “indotto in errore” i consumatori, garantendo un profitto indebito di oltre due milioni di euro.
L’imprenditrice ha già pagato le sanzioni e risarcito centinaia di acquirenti, ma la causa va avanti: prossima udienza il 4 novembre. Lei, difesa dagli avvocati Giuseppe Iannaccone e Marcello Bana, potrebbe essere in aula. Adriana invece no: per lei la storia finisce qui, con un assegno e una piccola rivincita tutta sua.