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02/12/2025 16:52
Il mondo risicolo in subbuglio, dopo il compromesso raggiunto dall’Europa sulle importazioni del riso. Un accordo, quello tra Parlamento e Commissione europeo, che, denunciano le sigle, non protegge adeguatamente il riso europeo dalle importazioni asiatiche a dazio agevolato.
Secondo l’intesa raggiunta, ci sarà una clausola di salvaguardia sul riso europeo che verrà attivata automaticamente, una volta superate le 561mila tonnellate di importazioni di riso. Una soglia che potrà essere rivista di anno in anno, a seconda delle condizioni del mercato. Tuttavia, spiegano Coldiretti e Filiera Italia, in una nota, si tratta di una “quota inspiegabilmente alta” che non tiene conto del fatto che gran parte del riso asiatico viene coltivato sfruttando il lavoro minorile e utilizzando pesticidi, finendo così per sacrificare il riso italiano sull’altare di altri interessi”. Il rischio è quindi che, con una soglia di salvaguardia così alta, quasi impossibile da raggiungere, di fatto il riso europeo non venga protetto dalla concorrenza dei Paesi asiatici.
Basti pensare che le importazioni di riso hanno appena superato le 540mila tonnellate e vanno a pesare sull’andamento dei prezzi di alcune varietà italiane di eccellenza, come l’Arborio che, secondo quanto reso noto, ha subìto una perdita del 35% rispetto all’anno precedente. A pesare, come in questo caso, sono gli accordi commerciali a vantaggio dei Paesi extraeuropei che dal 2009 hanno causato un aumento sfrenato delle importazioni, passate da 9 a quasi 500 milioni di chili. “Una dinamica che potrebbe amplificarsi con eventuali accordi tra Unione europea e India”, denunciano infine le associazioni, “ma anche con il Mercosur, che prevede a regime importazioni a dazio agevolato pari a 60mila tonnellate”.