26/07/2024 17:38
La peste suina torna a bussare alle porte di Pavia, mentre si discute attorno alle dimissioni del commissario nazionale Vincenzo Caputo, L’istituto Zooprofilattico ha infatti comunicato la positività in un allevamento di Besate con circa 500 capi. In attesa dei riscontri del centro di referenza nazionale e dell’indagine epidemiologica, l’allevamento è stato posto sotto sequestro sanitario e sono in corso di pianificazione gli abbattimenti. Al momento - secondo quanto trapelato - si tenderebbe ad escludere il collegamento dell’impresa con altre, non essendo parte di una filiera, ma l’attenzione resta ovviamente alta. Anche perché il Comune di Besate, così come gran parte del Parco del Ticino pavese e milanese restano in zona di protezione 2, dove è da tempo conclamata la presenza del virus tra i cinghiali: il timore che il corso del fiume potesse in qualche modo diventare un’autostrada per il virus per espandersi verso nord, espresso da alcuni esperti, sembra dunque purtroppo confermato. A maggior ragione se, come comunicato dalla Regione Piemonte, un altro allevamento in provincia di Novara potrebbe essere stato infettato. Anche in questo caso l’attenzione è molto alta per mettere in campo tutte le precauzioni necessarie ad evitare il diffondersi del virus. A proposito di Psa, sembra che ben 16 alle allevamenti suinicoli del Pavese sarebbero pronti a chiedere i danni alla Regione in quanto penalizzati dalle fortissime restrizioni al commercio, dall’abbattimento di decine di migliaia di suini e dal crollo dei prezzi, praticamente dimezzati a causa della forte speculazione dei mercati dopo che che l’intera provincia di Pavia è stata inserita nelle zone a rischio.