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08/10/2024 18:53
Sotto la pioggia di via Guastalla, la coda si snoda per alcune decine di metri. Sono tanti coloro che hanno deciso di partecipare al momento di commemorazione delle vittime del 7 ottobre all’interno della Sinagoga della città. Dentro la sala è stracolma, dalla sala alla balconata.
All’esterno, camionette di carabinieri ed esercito monitorano l’ingresso, mentre in prima fila si siedono il presidente del Senato, Ignazio La Russa, il sindaco Beppe Sala, il governatore Attilio Fontana. Poco dietro, la senatrice Liliana Segre, accolta da un lunghissimo applauso.1
Il ricordo dei 101 ostaggi ancora in mano ad Hamas e la minaccia dell’antisemitismo. Questi i temi su cui battono tutti coloro che si alternano sul palco.
Dopo la preghiera guidata dal rabbino capo di Milano, Alfonso Arbib, la commemorazione è stata aperta da Walker Meghnagi, presidente della Comunità ebraica di Milano.
Un ringraziamento particolare, Meghnagi l’ha voluto offrire al sindaco Sala, il cui nome, un anno fa, in questo stesso luogo, era stato fischiato per la sua assenza. Lo stesso Meghnagi aveva avuto parole molto dure per il primo cittadino, accusandolo di non aver preso una posizione decisa e ferma sul tema della guerra. Tutto, ora, sembra perdonato.
È stato poi lo stesso Sala a prendere la parola.
Quindi sul palco è salito il presidente del Senato Ignazio La Russa, che ha parlato anche delle conseguenze politiche del conflitto qui in Italia.
Non parla invece Liliana Segre, che ascolta e annuisce dalle prime file. A chiudere la commemorazione, la lettura dei nomi dei 101 ostaggi ancora oggi prigionieri.