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18/11/2025 18:36
C’è una dinamica ancora tutta da chiarire dietro al terribile incidente avvenuto all’alba di domenica 16 novembre tra un Mercedes a noleggio e una Opel Corsa, in viale Fulvio Testi a Milano, costato la vita al 19enne Pietro Silva Orrego.
Quello che invece è già nero su bianco è che entrambi i conducenti – il 23enne alla guida del veicolo classe G e il 32enne dell’utilitaria – sono indagati per omicidio stradale, per consentire tutti gli accertamenti tecnici.
Da diverse ore, intanto, c’è un video di un passante che ha ripreso la scena e che sta rimbalzando ovunque sui social: si vede un ragazzo scalzo, disperato, che prende a calci il finestrino della macchina che intanto sta prendendo fuoco per cercare di liberare gli amici rimasti intrappolati. In un primo momento molti avevano pensato fosse lui il conducente senza patente che avrebbe provato a spacciarsi per soccorritore. Ma quelle stesse immagini, insieme ad altri filmati acquisiti dalla Polizia Locale, hanno ribaltato tutto: quel ventenne non guidava l’auto. Sarebbe sceso prima del botto e, sentito il rumore, sarebbe tornato indietro per tentare di salvarli.
A manovrare il suv era invece il 23enne che aveva noleggiato il mezzo e che, ai pre-screening, è risultato positivo ad alcol e droga. Positività agli stupefacenti riscontrata anche per il 32enne dell’Opel.
Nel suv c’erano tre persone: una 30enne - ricoverata in condizioni gravi - il 23enne alla guida - rimasto ferito - e Pietro sul sedile del passeggero, portato d’urgenza al Niguarda dove è poi è deceduto.
Lo scontro è avvenuto all’incrocio con via Esperia: un impatto violentissimo. Dalle prime verifiche, il Mercedes – oltre 700 cavalli – procedeva a velocità molto elevata, ma resta da capire se a innescare tutto sia stata una precedenza mancata o un semaforo non rispettato.
La Procura ha disposto l’autopsia, sequestrato i cellulari dei ragazzi e acquisito i filmati delle telecamere per ricostruire, secondo per secondo, cosa sia accaduto.