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29/10/2025 15:48
Un benzinaio in via Fulvio Testi, un bar-tabaccheria, due appartamenti, 15 autorimesse, 15 terreni edificabili e otto orologi di lusso.
Valore complessivo: oltre tre milioni di euro.

È questo il maxi sequestro eseguito dai Carabinieri del Comando Provinciale di Milano nei confronti di un cinquantenne pluripregiudicato, oggi in carcere, considerato un esponente di spicco del clan Mancuso di Limbadi, storica famiglia della ’Ndrangheta calabrese.
Un patrimonio costruito, secondo gli investigatori, riciclando i proventi del traffico di droga e dei reati fiscali in attività solo apparentemente lecite.
Il distributore di carburante di via Fulvio Testi, in particolare, sarebbe stato uno dei canali per “ripulire” il denaro proveniente dai traffici. Dietro le pompe di benzina e le insegne rispettabili, un giro d’affari che mescolava stupefacenti, conti correnti e fatture false, grazie a una rete di prestanome incaricati di gestire società e beni immobili.

Il provvedimento è stato disposto dal Tribunale di Milano – sezione misure di prevenzione, su proposta della Direzione Distrettuale Antimafia, al termine di un’indagine patrimoniale dei Carabinieri nell’ambito dell’operazione Old Irons.
Un’inchiesta che, lo scorso febbraio, aveva già portato all’arresto di dodici persone tra Milano, Monza e Vibo Valentia per associazione a delinquere, traffico di stupefacenti, armi, usura e riciclaggio.
Un colpo secco al cuore del business della ’Ndrangheta nel Nord, che ancora una volta mostra quanto la criminalità organizzata sappia mimetizzarsi tra le insegne di attività comuni.