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08/05/2025 08:35
La violenza contro i minori, soprattutto nel contesto digitale, è diventata un’emergenza invisibile ma sempre più diffusa. Lo confermano i dati presentati in occasione della Giornata nazionale contro la pedofilia e la pedopornografia: un richiamo annuale che impone un’urgenza nel predisporre interventi mirati.
Nel 2024, Telefono Azzurro ha gestito 192 casi legati ad abusi sessuali sui minori, con una media allarmante di 16 casi al mese. Ma si tratta, come precisano gli esperti, solo della punta dell’iceberg. Il 70% delle segnalazioni ricevute dall’organizzazione contiene materiale di abuso sessuale. Un dato che mostra quanto la rete – tra social, piattaforme di messaggistica e deep web – sia diventata un luogo ad alto rischio per bambini e adolescenti.
A destare particolare preoccupazione è la situazione in Lombardia, che si conferma la regione da cui proviene oltre il 20% delle richieste d’aiuto legate ad abusi online. Un primato tragico che rivela quanto il fenomeno sia diffuso anche nei territori ritenuti più avanzati. Non si tratta più solo di singoli episodi, ma di un sistema che si autoalimenta tra silenzi, mancanza di strumenti e ritardi normativi.
Preoccupante è anche l’evoluzione tecnologica del crimine: nel 2024 è stato registrato un incremento del 380% nella diffusione di immagini generate con intelligenza artificiale, in grado di simulare abusi sessuali su minori. Allo stesso tempo, i contenuti che coinvolgono ragazze tra i 14 e i 17 anni sono aumentati del 67%. La violenza non solo cresce, ma si trasforma, sfruttando nuove frontiere per colpire e sfuggire al controllo.
Di fronte a una realtà così drammatica, la Lombardia non resta immobile. La Regione sta investendo in strumenti tecnologici per le forze dell’ordine, potenziando il monitoraggio e la prevenzione del crimine online. Sono in fase di rafforzamento le campagne educative rivolte a genitori, insegnanti e ragazzi, affinché le famiglie diventino il primo baluardo contro i predatori digitali. Parallelamente, si lavora per una maggiore certezza della pena e per un inasprimento delle sanzioni, con l’obiettivo di rendere la tutela dell’infanzia una priorità concreta nell’agenda politica.