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07/10/2024 17:41
I muri sono ancora sporchi di sangue nella palazzina di via 25 aprile a Novate Milanese, dove un uomo, un camionista 46enne albanese, ha estratto una pistola e ha colpito il figlio della compagna a seguito di una lite.

“Prego per mio figlio”, queste le parole della mamma del 18enne, che abbiamo intercettato nella mattinata proprio davanti alla casa in cui viveva con il compagno ora in carcere. La donna, 39enne ucraina, non ha voluto però essere ripresa in volto.

Con lo scoppio della guerra con la Russia, la donna, aveva portato in Italia i due figli avuti da una precedente relazione. Con il 46enne ha, invece, una figlia di 6 anni. Proprio le continue discussioni e le tensioni della convivenza nello stesso appartamento sono sfociate nel dramma. Secondo una prima ricostruzione, a un certo punto dell'ennesima litigata con la compagna, il ragazzo avrebbe preso le difese della madre.

Ma il 46enne avrebbe estratto un'arma. Il 18enne ucraino è stato raggiunto da un proiettile al collo. In pochi minuti sono arrivati i sanitari del 118 avvertiti dai residenti, con ambulanza e automedica. Il giovane è stato trasportato in ospedale in codice rosso ed è stato subito operato. Al momento sarebbe stabile e non più in pericolo di vita.

Nell'abitazione sono stati trovati un bossolo, la pistola usata dal 45enne, risultata rubata nel 2013 a Sassuolo (Modena), e 40 cartucce dello stesso calibro.