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02/12/2025 17:23
A vederla da lontano sembrava una partita come tante: il disco da hockey su ghiaccio che corre, i bastoni che si incrociano e il pubblico affacciato alla balaustra. Ma nella pista di pattinaggio di Piazza Lombardia il gioco si è fermato di colpo: l’impatto violento di un atleta contro le barriere è stato il segnale d’inizio di una maxi-simulazione AREU in vista delle Olimpiadi Milano Cortina 2026.
Le immagini sono chiarissime: il giocatore resta a terra e in pochi secondi scatta l’ingresso della squadra di soccorso. Medici, infermieri e soccorritori avanzano sul ghiaccio con movimenti rapidi ma precisi. Uno stabilizza il collo, un altro valuta respiro e battito, mentre la barella viene fatta scivolare fino al centro pista per il trasferimento nella Medical Station operativa a bordo campo.
Poi il secondo scenario, quello più critico: un atleta che si accascia all’improvviso, senza contatto. L’arresto cardiaco scatena l’intervento immediato. Massaggio cardiaco, defibrillatore pronto all’uso, manovre avanzate che continuano nella postazione medica mentre viene già attivato il percorso verso gli ospedali individuati per i Giochi.
L’esercitazione ha testato tempi di risposta, coordinamento e capacità di gestione dei casi più gravi direttamente sul campo di gara. Un allenamento essenziale per la macchina dei soccorsi, che a Milano si prepara ad affrontare gli eventi del 2026 con procedure sempre più rapide e integrate. Perché, su una pista di ghiaccio come in qualunque grande evento, ogni secondo conta davvero