Il berretto a sonagli: “L’arte dell’inclusione: Vigevano città del teatro partecipato”

Questa sera, con la messa in scena dello spettacolo “Il berretto a sonagli” di Luigi Pirandello per la regia di Mimmo Sorrentino, parte il progetto “L’arte dell’inclusione: Vigevano città del teatro partecipato”. 

Il progetto promosso dalla Cooperativa Sociale Teatroincontro, è sostenuto dalla Fondazione Piacenza e Vigevano, Comune di Vigevano e in partnership con Casa Circondariale di Vigevano, ASM Istituto De Rodolfi, ASST Dipartimento di Salute Mentale e Dipendenze.

“L’arte delle inclusione” rientra nel progetto Lettura Day realizzato dall’ADEI (Associazione degli editori indipendenti), con il patrocinio dell’ANCI, SIAE, AIB e in partnership con RAI CULTURA.

Il progetto si propone di favorire il processo riabilitativo e d’inclusione dei pazienti e dei detenuti.  Realizzare spettacoli teatrali da rappresentare nei contesti d’intervento e in città. Aprire i centri, attraverso la realizzazione di eventi culturali, alla città e trasformarli in luoghi di partecipazione culturale. Promuovere sul territorio una cultura dell’inclusione.

La  commedia di Luigi Pirandello verrà messa in scena per otto sere: 25 - 26 - 27 - 28 maggio 9 - 10 - 11 - 12 giugno alle ore 20.30 nella Strada Sotterranea di Via XX Settembre Vigevano. Il costo dell’ingresso è di € 10,00. La prenotazione è obbligatoria. Per ulteriori informazioni e per prenotazioni si può scrivere una mail all’indirizzo Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. o inviare un messaggio anche whatsapp o telefonare al numero 351-8589448.

“Il berretto a sonagli è un classico - dice il regista Mimmo Sorrentino - perché resiste al tempo e continua a parlarci in modo nuovo. Ci dice che Beatrice, la moglie tradita, che mette in atto un’ardita trama perché sia rispettata la sua dignità, la sacrifica, dichiarandosi matta. Lo fa per salvare la vita delle persone che lei stessa ha svergognato davanti a tutto il paese. Per disarmare Ciampa e svuotare la sua radicale ideologia che stabilisce la donna proprietà dell’uomo. L’intelligenza di Ciampa, la sua capacità empatica di leggere le regole sociali e scorgerne le ipocrisie, si arenano nella sua visione del mondo che pensa la donna come cosa dell’uomo. E per salvare il suo onore è disposto a uccidere. Il dramma pirandelliano pertanto ci racconta del nostro triste tempo in cui ogni tre giorni una donna viene uccisa da un uomo”.